Navi d’acciaio e a motore

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Nave a vapore che porta il nome di Raffaele Rubattino, l’armatore genovese che insieme ai Florio di Palermo fondò la Navigazione Generale Italiana. Sul fondo si riconoscono i Magazzini del Cotone // A steamship named after Raffaele Rubattino, the Genoese shipowner who, together with the Florios of Palermo, founded the shipping company Navigazione Generale Italiana. The Cotton Warehouses are visible in the background.

Il trionfo della logistica: ferrovie e nuove rotte

Caduto Napoleone, la Repubblica di Genova viene annessa al Regno di Sardegna. Attraverso una serie di investimenti, i Savoia cercano di ammodernare i cantieri di costruzione navale di vecchia tradizione, inadeguati agli standard dell’epoca. Si sta passando dalla nave a vela a quella a motore e dallo scafo di legno a quello d’acciaio; in prossimità dei moli non lavoreranno più quindi i maestri d’ascia, ma saranno i costruttori navali a coordinare i progetti via via sempre più complessi.

A Genova ci si rende presto anche conto di come si debba riorganizzare non solo il porto, ma anche la rete di distribuzione delle merci. Queste, giunte via terra o via mare, andranno distribuite e consegnate sul territorio che, sebbene ancora politicamente molto frammentato, è destinatario di buona parte degli arrivi. Nel giro di pochi anni, a partire dal 1854, si realizza la ferrovia da Genova verso Torino, verso Milano e lungo il litorale ligure. I binari stessi arrivano prima al porto vecchio, poi a seguire sui singoli moli, per raggiungere infine le merci al loro approdo.

È anche l’epoca in cui incomincia la grande emigrazione italiana: si tratta di donne, uomini e bambini che, mossi dalla speranza di avere miglior fortuna nelle Americhe, affrontano un viaggio privo molto spesso di sicurezza e di decenza. Fin quando si fa uso di velieri, questi viaggi sono in balia dei venti e delle correnti marine; saranno i transatlantici a garantire tempi più certi e maggior distribuzione di rotte.

L’armatore Raffaele Rubattino, intanto, non perde l’occasione di stipulare convenzioni per istituire servizi regolari anche attraverso il Canale di Suez (1869) verso il Mar Rosso e l’India. Nuovi porti, questa volta in Oriente, si aprono alle navi genovesi.

Steel and motor ships.

The triumph of logistics: railways and new routes 

After the fall of Napoleon, the Republic of Genoa was annexed to the Kingdom of Sardinia. Through a series of investments, the Savoy family tried to modernise the old, traditional shipyards which were no longer adequate to the times: now motor ships with steel hulls were required in lieu of wooden-hulled sailing ships. Consequently, the traditional shipwrights who worked near the docks were replaced by shipbuilders who coordinated increasingly complex projects. 

Genoa soon realized that its port needed to be reorganised and its distribution network expanded. The cargo arriving by land or sea had to be distributed and delivered to the entire territory, which, although still very fragmented politically, was the recipient of most goods. Within a few years, starting in 1854, railways connecting Genoa to Turin, Milan and the entire Ligurian coast were built. At first the tracks reached the old port, then the individual piers, and finally the cargo docks. 

This was also the age that saw the dawning of the great Italian emigration: women, men and children, in the hope of finding better fortune in the Americas, endured long voyages that often lacked both safety and decency. At first, the use of sailing ships meant that the voyages depended on the wind and sea currents; transatlantic liners later ensured more reliable travel times and a broader number of routes. 

Meanwhile, shipowner Raffaele Rubattino did not miss the chance to establish regular transport routes through the Suez Canal (1869) to the Red Sea and India. New ports, this time in the East, opened up to Genoese ships.