Le ville del Ponente


In un’acquaforte pubblicata nel 1708 a Norimberga si coglie perfettamente il concetto dei “palazzi di villa”. I palazzi per la villeggiatura si affacciano su rigogliosi giardini e, in molti casi, direttamente sulla spiaggia // This etching published in 1708 in Nuremberg perfectly captures the concept of “palazzi di villa”. The holiday residences overlook lush gardens and, in many cases, are located right on the seaside

I “palazzi di villa”, imponenti e straordinarie dimore

A cominciare dal 1400 il potere economico si allargò a Genova dalle famiglie nobili di origine feudale a quelle dei banchieri e dei ricchi mercanti. Nacque così un nuovo modo di pensare gli spazi fuori città, che da centro di produzione agricola diventarono luoghi di villeggiatura. Al di fuori delle mura cittadine si cominciarono dunque a costruire dimore prestigiose di ricche famiglie che vi si spostavano nei mesi estivi; l’aspetto più interessante è che, a partire dal Cinquecento, nelle campagne genovesi si replicarono le forme e i modi delle architetture cittadine, con alcune varianti per dedicare, ovviamente, più spazio a logge, giardini, fontane e ninfei. Ma il nome dato loro rimase lo stesso: “palazzi” o meglio “palazzi di villa”, dove villa stava per campagna in contrapposizione ai “palazzi di città”. Come si intuisce dall’immagine qui a lato, queste architetture erano imponenti e spesso superavano in dimensioni, sfarzo e decori le loro controparti cittadine. Quando Rubens, dopo averle visitate, ne raccolse i progetti nel suo libro “Palazzi di Genova” (1622) fu il primo a non fare distinzione tra architetture urbane ed extraurbane.

The villas of the West Coast

 The “palazzi di villa”, impressive stately homes

Starting in the 1400s, wealth in Genoa spread from the noble families of feudal origin to bankers and wealthy merchants. This changed how the city’s outskirts were used, transforming them from agricultural areas to holiday resorts. Wealthy families began building prestigious residences outside the city walls where they enjoyed spending the summer months. Interestingly enough, starting in the 16th century, the style and manner of the urban architecture was replicated in these suburban homes, with the addition of loggias, gardens, fountains and nymphaea. The name given to these mansions remained the same: “palazzi” or rather “palazzi di villa”, where villa stood for countryside as opposed to “palazzi di città (city)”. As you can see in the opposite image, these were stately homes which often exceeded their urban counterparts in size, splendour and decoration. When Rubens visited and collected the plans and facades in his book “Palazzi di Genova” (1622), he was the first to make no distinction between urban and suburban architecture.